pino ha scritto:La tesi "tutta colpa della germania" non mi trova per nulla d'accordo. L'impoverimento della classe madia e dei ceti subalterni in generale è avvenuto anche nella germania avvantaggiata dall'euro
?? e chi ha mai detto il contrario? la Germania è riuscita a fotterci proprio fottendo una discreta parte dei suoi cittadini: nel 2003 partirono le riforme Hartz con minijobs e compagnia cantante, il tutto teso a svalutare i salari di una discreta parte dei loro cittadini, per abbassare il tasso di inflazione, e rendersi così maggiormente competitivi rispetto a noi:
http://www.scenarieconomici.it/euro-cri ... to-male-2/
http://vocidallestero.blogspot.it/2012/ ... ta-la.html
il che si, ha prodotto molta disuguaglianza e povertà tra i tedeschi:
http://znetitaly.altervista.org/art/9218
http://mobile.ilsole24ore.com/sole24ore ... l=Abweo2BI
http://www.businessinsider.com/censored ... ny-2012-11
http://translate.google.it/translate?sl ... uropa.html
e ancora si, è tutta colpa della Germania, i fatti ed i dati ci dicono che hanno attuato una svalutazione competitiva interna per spingere il loro export ai danni del nostro (e più aumentava il loro surplus e più si rivalutava l'euro e meno eravamo competitivi noi, e così via)
masalapianta ha scritto: non c'è alcun complotto delle classi dirigenti per impoverire la classe operaia
Credo che quello che tu chiami complotto sia in atto nel mondo occidentale dal secondo dopoguerra, quando dopo la fine della guerra la borghesia è stata costretta ad accettare una cessione di ricchezza e di potere verso gli altri strati della popolazione, da qui nasce il ceto medio che prima non esiste, espressione di questo processo sono le costituzioni nazionali del dopoguerra, basta leggersi quella italiana.
ok, ma questo è tutto un altro paio di maniche, che hanno poco a che vedere con l'attuale crisi europea (che, tra le altre cose, sta spazzando via il suddetto ceto medio da buona parte del continente)
masalapianta ha scritto:anzi quelli che sono stati maggiormente colpiti (in termini economici) sono stati gli imprenditori (il fine era colpire le imprese per causare disoccupazione da cui si avrebbe una svalutazione dei salari; vedi curva di Phillips)
Il fatto che esista un movimento teso a ridurre diritti e reddito dei ceti subalterni non vuole dire che la guerra tra gli imprenditori non ci sia più.
non ho capito cosa intendi; forse mi son spiegato male io, quel che volevo dire è che la crisi ha innanzitutto colpito l'imprenditoria, soprattutto grazie a politiche conomiche pro-cicliche, tese ad abbattere la domanda interna (per farlo devi svalutare i salari e, per svalutare i salari, devi creare disoccupazione e, per creare disoccupazione, devi colpire le imprese ridecendo la spesa primaria e aumentando la pressione fiscale)
Invito a non immaginarsi come forse tu fai, una riunione di padroni che si mettono d'accordo e costruiscono il "complotto" una tendenza è fatta anche di singoli che perseguono lo stesso fine pur non essendosi messi d'accordo prima.
eh??? sono costretto a quotare me stesso: "
non c'è alcun complotto delle classi dirigenti per impoverire la classe operaia", non ho mai detto ci fosse un complotto, ma anzi ho detto che
non c'è alcun complotto; semplicemente la Germania si è fatta i fatti suoi e noi glielo abbiamo permesso
Il pensare che uscire dall'euro è tutto si risolve è pia illusione, Gli stati uniti che hanno la loro sovranità monetaria sono un paese dove la classe media è stata bastonata prima e più che da noi.
non ti offendere ma comincio a stancarmi di chi continua a mettermi in bocca parole che non ho mai detto; io non ho mai detto che uscire dall'euro risolva tutti i problemi; ho detto che i problemi si risolvono uscendo dall'euro
ed applicando politiche economiche keynesiane di sinistra (ovviamente poi serve fare tutta una serie di altre cose, come limitare la tendenza degli istituti creditizi e bancari a praticare moral hazard ad esempio)
Credo che tutto l'interessantissimo dibattito che qui si sta facendo sia viziato di "economicismo" e si parli poco di politica
è questo il problema di molti: non rendersi conto che economia e politica sono inscindibili, non puoi parlare di politica senza parlare di economia; come fai a parlare di stato sociale senza parlare di economia? come fai a parlare di (dis)occupazione senza parlare di economia? ecc..; inoltre, se ti parlo di politiche keynesiane o liberiste o quel che vuoi, sto
pesantemente parlando di politica.
Chi vuole separare politica ed economia sono proprio i liberisti che hanno messo in ginocchio un intero continente, allontanando le politiche monetarie (e quindi anche fiscali) dallo strumento elettorale.