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EmaDaCuz
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Re: È morto!

Messaggio da EmaDaCuz »

Ma, secondo me la storia di tutto condiviso "in nome della cultura" e' una cagata pazzesca. Se qualche artista vuole condividere, condivida pure. Il problema e' che senza il supporto di un'etichetta (discografica e/o cinematografica) non c'e' visibilita'. Tornando al discorso scienza/cultura, da "scienziato" preferisci pubblicare un articolo su un prestigioso giornale (che ovviamente e' a pagamento) o su una webzine fruibile da tutti? Chi ti da' piu' visibilita'? Chi ti da' piu' prestigio?
Per gli artisti vale lo stesso. Io personalmente faccio si' che le mie creazioni siano fruibili gratuitamente, ma solo perche' non ho ambizioni e per fortuna ho un lavoro ben retribuito. Se dovessi vivere di musica, beh, stai sicuro che farei pagare ogni singolo secondo di ascolto.
E comunque forse nemmeno basterebbe al mio sostentamento, visto che tra una roba e el'altra l'artista si prendono qualcosa tra il 10 e il 15%. Se fai parte di una band ovviamente devi dividere i soldi per il numero di componenti... quindi non e' che poi "vai ad ingrassare le tasche gia' piene dei musicisti". Falso mito.

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Re: È morto!

Messaggio da EmaDaCuz »

kreen ha scritto:Veramente, 2 anni in informatica sono 20 anni in tempo reale. [...]
Condivido il post in toto.

Ma volevo far notare una cosa: se ben ricordi 15-20 anni fa le cassette vergini hanno avuto un aumento di prezzo incredibile, tanto che era divenuto "quasi" conveniente l'acquisto dei CD originali. Stessa cosa avvenuta recentemente coi CD vergini (sovrattassa SIAE). Oggi che il supporto fisico non esiste piu', si pensa che l'unico modo per scoraggiare la pirateria e' semplicemente non darle un supporto dove crescere. Un po' come se 20 anni fa avessero ritirato dal mercato le cassette. Avrei voluto vedere come avresti copiato i giochi del C64 o il CD di Van Halen.

PS: Non ti sto accusando di niente, io ero il primo a copiarmi i giochi del C64 ed andare al noleggio CD (1 CD=2000 lire al giorno) e farmi copie di tutto quello che c'era.

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kreen
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Re: È morto!

Messaggio da kreen »

EmaDaCuz ha scritto: a volevo far notare una cosa: se ben ricordi 15-20 anni fa le cassette vergini hanno avuto un aumento di prezzo incredibile, tanto che era divenuto "quasi" conveniente l'acquisto dei CD originali. Stessa cosa avvenuta recentemente coi CD vergini (sovrattassa SIAE). Oggi che il supporto fisico non esiste piu', si pensa che l'unico modo per scoraggiare la pirateria e' semplicemente non darle un supporto dove crescere. Un po' come se 20 anni fa avessero ritirato dal mercato le cassette. Avrei voluto vedere come avresti copiato i giochi del C64 o il CD di Van Halen.

PS: Non ti sto accusando di niente, io ero il primo a copiarmi i giochi del C64 ed andare al noleggio CD (1 CD=2000 lire al giorno) e farmi copie di tutto quello che c'era.
Caspita se mi ricordo. Ma all'epoca avevo iniziato a lavorare e allora molte cose le compravo perché me le potevo permettere (in casa con la mammina il budget era alto).
Adesso la musica è cambiata, per me. Nel mio caso la pirateria non è una scelta, non per ragioni di portafoglio, ma di tempo. Anche se mi vendessero la Wii a 10 euro e i giochi gratis, la lascerei sullo scaffale perché sarebbe inutile in casa.
Però ripeto, secondo me non è un discorso di lotta alla pirateria. La lotta alla pirateria è pura ipocrisia, sono balle. La pirateria fa molto comodo.
Se volessero veramente blindare una macchina lo ptrebbero fare senza fatica (Es... perché non usano un'ottica, cioè la lente, diversa in modo che non sia compatibile con masterizzatori e supporti da supermercato?) Cosa duplichi se poi il lettore non legge?
Poi adesso su un HD da un tera, (es 100 euro) quanta roba ci sta? Chi ha più bisogno dei DVD? In più lo ficchi in rete e un film lo puoi guardare via WiFi dal bagno, dalla cucina, dalla camera e magari ai giardini di fronte casa...
Io non sono un "complottista". Se ci fosse un super complotto in atto, sarebbe già realtà. Ma sono altresì convinto che a molti grandi faccia comodo il "controllo". In Tv puoi trasmettere solo quello che fa comodo, in radio anche, in Internet pure. Ogni tanto ci provano con qualche legge, poi finisce male perché non siamo ancora rimbambiti, fra un po' si', ma ancora no.
Ma ripeto: la pirateria è l'ultimo dei loro nemici. Non è certo con l'Hadopi, o colpendo PirateBay o MegaUpload che sconfiggi la pirateria. Altrimenti realtà come irc o xyzvillage (quest'ultimo per i torrent) ci metterebbero 2 secondi a disintegrarli. La lotta alla pirateria è pura ipocrisia.

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Re: È morto!

Messaggio da slucky »

è inutile che si cerchi di arrampicarsi sugli specchi....diciamo la verità, il file sharing è al 90% fatto di materiale coperto da copyright, così come questi mega siti che sono stracolmi di files...su questo non ci piove, è assodato, però il tutto è diventato un male inevitabile, per la responsabilità dei produttori di audiovisivi e major in genere, che pur in presenza di gravi problemi economici mondiali...sopratutto della fascia più debole, quella giovanile, quelli che poi alla fine comprano "davvero" i dischi! non abbassano i prezzi o li rendono fruibili, magari con nuove formule di acquisto.
Internet potrebbe diventare uno straordinario motore anche economico per la loro diffusione legale, ma purtroppo le reti telefoniche sono inadeguate e carenti...quindi gira e rigira in italia ci si ritrova sempre al punto di partenza... :roll:

elendil
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Re: È morto!

Messaggio da elendil »

spina ha scritto:
elendil ha scritto:Se un CD musicale costasse 10 euro invece di 20 la gente non lo scaricherebbe. E questo stesso discorso vale per tanti altri "prodotti" piratabili.
Ma voi siete proprio così sicuri di questo?
Io lo farei e ti assicuro che come me la pensano così tante altre persone. Per i film magari il discorso è diverso, ma c'è anche da dire che le sale cinematografiche, nonostante la crisi, sono sempre piene nonostante i prezzi non siano poi così a buon mercato. Quindi tutti i discorsi per cui la pirateria sta "ammazzando" l'industria cinematografica per me non stanno né in cielo né in terra.

Credo che ciò che spinge la pirateria sia proprio l'alto costo della controparte legale. Che poi mi viene sempre da chiedere, di quei 20 euro, quanti vanno in tasca all'artista e quanti in tasca alla major di turno.

Qualcuno diceva che la pirateria conviene a molti e portava l'esempio l'ipocrisia di chi vende console. Mi viene da pensare a cosa ne sarebbe stato della vecchia PSX se fosse stata impossibile da modificare.
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Re: È morto!

Messaggio da brg »

Trotto@81 ha scritto:Hai smesso prima che iniziasse l'era del filesharing? :p
Napster è del 1999 (anche se non l'ho mai usato), mentre Gnutella e eDonkey (il babbo di emule) sono del 2000 e Kazaa del 2001. E prima ancora, seconda metà anni '90, nessuno controllava se mettevi su uno spazio web musica o rom o applicazioni: bastava cercare "photoshop zip donwload" su google ed il gioco era fatto.

È per questo che sono contrario al fenomeno: se nessuno si fosse lasciato prendere la mano, o avesse cercato di lucrarci sopra, nessuno avrebbe imposto regole sempre più restrittive sulla rete. Siccome all'epoca era permesso fare quel che ti pareva sul tuo spazio web, tutti iniziarono a riempire gli spazi web di pornografia e file mp3, così che i gestori iniziarono a tirar fuori contratti di licenza sempre più restrittivi. Poi si passò al p2p e poi a tutto il resto. Per colpa di qualcuno che si crede furbo poi devono pagare tutti.

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masalapianta
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Re: È morto!

Messaggio da masalapianta »

a prescindere dalla mostruosità di concedere l'estradizione per reati virtuali, io non ho ben capito, _giuridicamente_ quale sia la differenza tra megaupload e ad esempio youtube; entrambi lucrano sopra all'hosting di contenuti messi da terzi, entrambi rimuovono contenuti illeciti su segnalazione (è impensabile che un intermediario si debba erigere a sceriffo e controllare/rimuovere di sua iniziativa), entrambi fanno hosting di contenuti sia leciti che illeciti; quindi giuridicamente dove sta la differenza?

Facendo un discorso più generale, ho notato dagli interventi in questo thread, che molti hanno poco chiaro il concetto di diritto di copia, arrivando a considerarlo alla stregua di un diritto di possesso (quindi diritto naturale e inalienabile); facciamo chiarezza:

la gente non scarica solo perchè non vuole pagare, ma piuttosto perchè, a buon diritto, non percepisce il diritto di copia come un diritto naturale, quindi non sente la necessità etica di non violarlo.
Il cosiddetto diritto d'autore (che poi nel 99% dei casi è un diritto di editore), a differenza di quello che si vorrebbe dare a bere (parlando di furto ed altre amenità simili), non ha nulla a che vedere con il diritto di possesso (che si applica ai beni materiali, ed è un diritto naturale); il diritto d'autore è una temporanea concessione che lo stato fa a dei privati al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (esattamente come per i brevetti), a beneficio della società.
Quindi lo scopo non è tutelare un presunto diritto di chi crea l'opera; difatti, nonostante la creazione di opere di ingegno immateriali avvenga da millenni, solo in tempi relativamente recenti (precedentemente si cercava di tutelare soltanto la paternità dell'opera, che è sacrosanta) si è deciso di creare qualcosa come il diritto d'autore; precisamente nel momento in cui la tecnologia ha cominciato a permettere la nascita dell'editoria (possibilità di creare molte copie in tempi brevi e con costi ragionevoli), quindi da Gutemberg in poi.
In tal frangente, sebbene alcun sistema legale potesse prevedere un diritto di possesso su beni immateriali (il bene non è unico, quindi può esser posseduto da più persone contemporaneamente, inoltre è impossibile stabilire chi ci abbia pensato per primo), si decise di concedere dei temporanei diritti di sfruttamento al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (cosa che prima non era possibile per limiti tecnologici); il che non significa che sfruttare tali opere sia un diritto a prescindere, lo stato non sta tutelando il "creatore" dell'opera, ma tutela la collettività.
Tutto questo significa che, dal momento in cui il diritto d'autore non serve più a stimolare la creazione di opere (di qualità), ma al contrario diventa un freno, non ha alcuno scopo di esistere.
Nel momento in cui il diritto d'autore viene esteso per periodi abnormi (fino a 70 anni), non serve più a stimolare la creazione di altre opere (per quanto un'opera possa essere complessa nessuno ci mette 70 anni a scriverla, neanche Dante con la divina commedia; se mediamente ci metti N anni per creare un'opera, per permetterti di crearne altre non serve tutelare il diritto d'autore per più di N anni; a meno che tu non voglia campare di rendita per tutta la vita, il che non ha nulla a che vedere con lo scopo del diritto d'autore), ma solo a garantire ad un sistema editoriale marcio, guadagni enormi (il che non rientra negli interessi della collettività).
Poi diciamocela tutta, un'enorme fetta della popolazione scarica e copia illecitamente roba protetta da diritto d'autore, quindi delle due l'una: o siamo tutti dei figli di mignotta senza etica, oppure realmente non percepiamo eticamente sbagliato farlo (perchè, allo stato attuale delle cose, non lo è); ma se fossimo tutti dei bastardi, si rifletterebbe anche su altri reati, saremmo un popolo composto perlopiù da criminali.
Questa è la mia opinione, chi ci si rispecchia e vuole approfondire, potrebbe iniziare da qui:
http://www.computerlaw.it/entry.asp?ENTRY_ID=250

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Re: È morto!

Messaggio da tgmx »

EmaDaCuz ha scritto:
-sf ha scritto: Se ci fosse un servizio che permetta la visione di un film in streaming, in tutta legalità, secondo me prenderebbe piede facilmente.

Immagina poter pagare una cifra simbolica di 1 euro per guardarti un film, ti viene fornito un indirizzo a cui visionarlo, una volta sola, come se andassi al cinema.
Ripeto, il fatto che non esista niente di simile in Italia non vuol dire che non esista nel resto del mondo. Ho fatto l'esempio di Netflix, ma c'e' Hulu, Amazon, Apple... qua in Olanda ci sono almeno 3-4 grandi compagnie specializzate nel noleggio online di film. Il problema, a parer mio, e' che i film sono ancora troppo costosi, talmente costosi che qualche volta il film a noleggio costa piu' del relativo BluRay/DVD.
Ma pian piano ci arriveremo.

Concludo dicendo, senza volermi accanire gratuitamente sull'Italia, che non e' nell'interesse di nessuna compagnia investire on line in un Paese che non sa cosa sia la banda larga... a meno che non metta a prezzi vantaggiosissimi film in 240p.
Lo scorso fine settimana ho noleggiato un film su cubovision (telecom-italia) a 2 euro senza nessun problema.
Secondo me di possibilità ce ne sono...

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Re: È morto!

Messaggio da sixjan »

Ciao. Scusatemi per la pignoleria. Cortesemente si può
cambiare il titolo del thread con uno più esplicativo, per esempio
mettendo il nome del defunto? Così sembra lo strillo di
un giornalaccio per attirare lettori. Scusate ancòra. Magari è giusto così.
Boh. :?

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Re: Megaupload,chiuso dal fbi.

Messaggio da targzeta »

Offtopic: Spero che Meskalamdug non si offenda, ma dopo la seconda richiesta ho deciso di modificare il primo post cambiando il nome al thread.

Emanuele
Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara -- Dalai Lama

hashbang
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Re: È morto!

Messaggio da hashbang »

masalapianta ha scritto:a prescindere dalla mostruosità di concedere l'estradizione per reati virtuali, io non ho ben capito, _giuridicamente_ quale sia la differenza tra megaupload e ad esempio youtube; entrambi lucrano sopra all'hosting di contenuti messi da terzi, entrambi rimuovono contenuti illeciti su segnalazione (è impensabile che un intermediario si debba erigere a sceriffo e controllare/rimuovere di sua iniziativa), entrambi fanno hosting di contenuti sia leciti che illeciti; quindi giuridicamente dove sta la differenza?

Facendo un discorso più generale, ho notato dagli interventi in questo thread, che molti hanno poco chiaro il concetto di diritto di copia, arrivando a considerarlo alla stregua di un diritto di possesso (quindi diritto naturale e inalienabile); facciamo chiarezza:

la gente non scarica solo perchè non vuole pagare, ma piuttosto perchè, a buon diritto, non percepisce il diritto di copia come un diritto naturale, quindi non sente la necessità etica di non violarlo.
Il cosiddetto diritto d'autore (che poi nel 99% dei casi è un diritto di editore), a differenza di quello che si vorrebbe dare a bere (parlando di furto ed altre amenità simili), non ha nulla a che vedere con il diritto di possesso (che si applica ai beni materiali, ed è un diritto naturale); il diritto d'autore è una temporanea concessione che lo stato fa a dei privati al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (esattamente come per i brevetti), a beneficio della società.
Quindi lo scopo non è tutelare un presunto diritto di chi crea l'opera; difatti, nonostante la creazione di opere di ingegno immateriali avvenga da millenni, solo in tempi relativamente recenti (precedentemente si cercava di tutelare soltanto la paternità dell'opera, che è sacrosanta) si è deciso di creare qualcosa come il diritto d'autore; precisamente nel momento in cui la tecnologia ha cominciato a permettere la nascita dell'editoria (possibilità di creare molte copie in tempi brevi e con costi ragionevoli), quindi da Gutemberg in poi.
In tal frangente, sebbene alcun sistema legale potesse prevedere un diritto di possesso su beni immateriali (il bene non è unico, quindi può esser posseduto da più persone contemporaneamente, inoltre è impossibile stabilire chi ci abbia pensato per primo), si decise di concedere dei temporanei diritti di sfruttamento al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (cosa che prima non era possibile per limiti tecnologici); il che non significa che sfruttare tali opere sia un diritto a prescindere, lo stato non sta tutelando il "creatore" dell'opera, ma tutela la collettività.
Tutto questo significa che, dal momento in cui il diritto d'autore non serve più a stimolare la creazione di opere (di qualità), ma al contrario diventa un freno, non ha alcuno scopo di esistere.
Nel momento in cui il diritto d'autore viene esteso per periodi abnormi (fino a 70 anni), non serve più a stimolare la creazione di altre opere (per quanto un'opera possa essere complessa nessuno ci mette 70 anni a scriverla, neanche Dante con la divina commedia; se mediamente ci metti N anni per creare un'opera, per permetterti di crearne altre non serve tutelare il diritto d'autore per più di N anni; a meno che tu non voglia campare di rendita per tutta la vita, il che non ha nulla a che vedere con lo scopo del diritto d'autore), ma solo a garantire ad un sistema editoriale marcio, guadagni enormi (il che non rientra negli interessi della collettività).
Poi diciamocela tutta, un'enorme fetta della popolazione scarica e copia illecitamente roba protetta da diritto d'autore, quindi delle due l'una: o siamo tutti dei figli di mignotta senza etica, oppure realmente non percepiamo eticamente sbagliato farlo (perchè, allo stato attuale delle cose, non lo è); ma se fossimo tutti dei bastardi, si rifletterebbe anche su altri reati, saremmo un popolo composto perlopiù da criminali.
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Re: È morto!

Messaggio da Blallo »

atomix600 ha scritto:quoto

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Re: È morto!

Messaggio da brg »

masalapianta ha scritto:a prescindere dalla mostruosità di concedere l'estradizione per reati virtuali, io non ho ben capito, _giuridicamente_ quale sia la differenza tra megaupload e ad esempio youtube; entrambi lucrano sopra all'hosting di contenuti messi da terzi, entrambi rimuovono contenuti illeciti su segnalazione (è impensabile che un intermediario si debba erigere a sceriffo e controllare/rimuovere di sua iniziativa), entrambi fanno hosting di contenuti sia leciti che illeciti; quindi giuridicamente dove sta la differenza?
La differenza sta nel fatto che la società Google attraverso la sua sussidiaria Youtube Inc. ha preso accordi con i diretti interessati, accordi che consentono: a) la rimozione forzata a gentil richiesta di ogni contenuto ritenuto illegale, b) la pubblicazione da parte dei diretti interessati dei propri prodotti, oltretutto in combinazione con pubblicità varie. Youtube non è diverso da un qualsiasi canale televisivo che viva di pubblicità e contratti. Contratti è la parola magica.
masalapianta ha scritto:Facendo un discorso più generale, ho notato dagli interventi in questo thread, che molti hanno poco chiaro il concetto di diritto di copia, arrivando a considerarlo alla stregua di un diritto di possesso (quindi diritto naturale e inalienabile); facciamo chiarezza:

la gente non scarica solo perchè non vuole pagare, ma piuttosto perchè, a buon diritto, non percepisce il diritto di copia come un diritto naturale, quindi non sente la necessità etica di non violarlo.
Il cosiddetto diritto d'autore (che poi nel 99% dei casi è un diritto di editore), a differenza di quello che si vorrebbe dare a bere (parlando di furto ed altre amenità simili), non ha nulla a che vedere con il diritto di possesso (che si applica ai beni materiali, ed è un diritto naturale); il diritto d'autore è una temporanea concessione che lo stato fa a dei privati al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (esattamente come per i brevetti), a beneficio della società.
Quindi lo scopo non è tutelare un presunto diritto di chi crea l'opera; difatti, nonostante la creazione di opere di ingegno immateriali avvenga da millenni, solo in tempi relativamente recenti (precedentemente si cercava di tutelare soltanto la paternità dell'opera, che è sacrosanta) si è deciso di creare qualcosa come il diritto d'autore; precisamente nel momento in cui la tecnologia ha cominciato a permettere la nascita dell'editoria (possibilità di creare molte copie in tempi brevi e con costi ragionevoli), quindi da Gutemberg in poi.
In tal frangente, sebbene alcun sistema legale potesse prevedere un diritto di possesso su beni immateriali (il bene non è unico, quindi può esser posseduto da più persone contemporaneamente, inoltre è impossibile stabilire chi ci abbia pensato per primo), si decise di concedere dei temporanei diritti di sfruttamento al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (cosa che prima non era possibile per limiti tecnologici); il che non significa che sfruttare tali opere sia un diritto a prescindere, lo stato non sta tutelando il "creatore" dell'opera, ma tutela la collettività.
Tutto questo significa che, dal momento in cui il diritto d'autore non serve più a stimolare la creazione di opere (di qualità), ma al contrario diventa un freno, non ha alcuno scopo di esistere.
Nel momento in cui il diritto d'autore viene esteso per periodi abnormi (fino a 70 anni), non serve più a stimolare la creazione di altre opere (per quanto un'opera possa essere complessa nessuno ci mette 70 anni a scriverla, neanche Dante con la divina commedia; se mediamente ci metti N anni per creare un'opera, per permetterti di crearne altre non serve tutelare il diritto d'autore per più di N anni; a meno che tu non voglia campare di rendita per tutta la vita, il che non ha nulla a che vedere con lo scopo del diritto d'autore), ma solo a garantire ad un sistema editoriale marcio, guadagni enormi (il che non rientra negli interessi della collettività).
La copia ha smesso di essere legale quando ha smesso di essere essa stessa un prodotto di arte ed è diventata mera clonazione tecnica. Quando per fare una copia di una statua, di una pittura o pure di un libro c'era bisogno di pagare qualcuno altamente specializzato, la copia non era un problema; anche perché allora la fruizione privata praticamente non esisteva, non si "leggevano" i libri, ma bensì si declamavano ad un uditorio, non si compravano le esecuzioni della musica di Guillaume de Machaut, ma si pagava Guillaume de Machaut per comporla ecc. Per questo c'è una chiara differenza tra il brevetto ed il diritto di copia: mentre il primo è un concetto discutibile in molti campi, il secondo ha una sua validità largamente riconosciuta e difatti la licenza GPL è in effetti un copyright (così come tutte le altre licenze open source).
In Unione Sovietica il copyright non c'era, ma questo perché l'opera degli artisti non era sottoposta al mercato, cioè alla vendita delle riproduzioni delle loro opere, ma alla sovvenzione statale. Eisenstein poteva fare un film che piacesse a 10 persone come a 1 milione, a lui non cambiava nulla perché sempre gli stessi soldi gli davano, stesso discorso per Majakovskij o Nortstein o chi altri ti venisse in mente. Stesso discorso in Cina, sebbene non mi risulti che abbiano creato niente di rilevante. Da noi però è diverso la creazione artistica al pari di quella industriale è soggetta al mercato: si paga cioè la fruizione e non la creazione, per questo la fruizione è protetta e regolamentata.

Sul discorso lunghezza del copyright siamo di fronte ad un chiaro esempio di deriva capitalista (in senso stretto, chi detiene il capitale lo sfrutta per incrementarlo ulteriormente a spese della collettività).
masalapianta ha scritto:Poi diciamocela tutta, un'enorme fetta della popolazione scarica e copia illecitamente roba protetta da diritto d'autore, quindi delle due l'una: o siamo tutti dei figli di mignotta senza etica, oppure realmente non percepiamo eticamente sbagliato farlo (perchè, allo stato attuale delle cose, non lo è); ma se fossimo tutti dei bastardi, si rifletterebbe anche su altri reati, saremmo un popolo composto perlopiù da criminali.
Questa è la mia opinione, chi ci si rispecchia e vuole approfondire, potrebbe iniziare da qui:
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Il fatto che lo facciano molti non è un buon pretesto. Molti evadono le tasse dicendo che tanto c'è qualcuno che evade più di loro, molti comprano il fumo pur essendo ben consapevoli di fornire denaro alla criminalità organizzata per alimentare traffici anche peggiori, molti fanno passare le loro barche e navi per dove non dovrebbero (la nave da crociera fa tanto rumore, ma di motoscafi e yacht che passano dove non dovrebbero ce ne sono moltissimi e di bagnanti o sub che ne hanno fatto le spese pure), molti fanno cose che se non le facessero sarebbero meglio per tutti.

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Re: È morto!

Messaggio da murdock »

spina ha scritto:
elendil ha scritto:Se un CD musicale costasse 10 euro invece di 20 la gente non lo scaricherebbe. E questo stesso discorso vale per tanti altri "prodotti" piratabili.
Ma voi siete proprio così sicuri di questo?
Personalmente per niente sicuro.
Conosco molta gente che, ad esempio, fa il jailbreak all'iPhone (telefono che peraltro costa una fortuna), per non pagare delle app da 79 centesimi cadauna (meno di un caffé al bar).

Saluti,
MuRdOcK

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Re: È morto!

Messaggio da masalapianta »

brg ha scritto:
masalapianta ha scritto:a prescindere dalla mostruosità di concedere l'estradizione per reati virtuali, io non ho ben capito, _giuridicamente_ quale sia la differenza tra megaupload e ad esempio youtube; entrambi lucrano sopra all'hosting di contenuti messi da terzi, entrambi rimuovono contenuti illeciti su segnalazione (è impensabile che un intermediario si debba erigere a sceriffo e controllare/rimuovere di sua iniziativa), entrambi fanno hosting di contenuti sia leciti che illeciti; quindi giuridicamente dove sta la differenza?
La differenza sta nel fatto che la società Google attraverso la sua sussidiaria Youtube Inc. ha preso accordi con i diretti interessati, accordi che consentono: a) la rimozione forzata a gentil richiesta di ogni contenuto ritenuto illegale, b) la pubblicazione da parte dei diretti interessati dei propri prodotti, oltretutto in combinazione con pubblicità varie. Youtube non è diverso da un qualsiasi canale televisivo che viva di pubblicità e contratti. Contratti è la parola magica.
quale parte di "giuridicamente" non è chiara? stai confermando che a livello giuridico non c'è alcuna differenza.
Come ho detto entrambi rimuovono i contenuti dietro segnalazione del detentore dei diritti; quindi l'unica differenza sta nel fatto che per il reato di violazione di copyright non si procede di ufficio quindi, anche se due piattaforme commettono o non commettono i medesimi reati (e in un paese civile non li commettono, altrimenti dovremmo arrestare i gestori delle autostrade per traffico di armi e droga oppure i gestori della rete telefonica per collusione con reati di vario tipo), chi denunciare, e se denunciarlo, è a discrezione del detentore dei diritti.
masalapianta ha scritto:Facendo un discorso più generale, ho notato dagli interventi in questo thread, che molti hanno poco chiaro il concetto di diritto di copia, arrivando a considerarlo alla stregua di un diritto di possesso (quindi diritto naturale e inalienabile); facciamo chiarezza:

la gente non scarica solo perchè non vuole pagare, ma piuttosto perchè, a buon diritto, non percepisce il diritto di copia come un diritto naturale, quindi non sente la necessità etica di non violarlo.
Il cosiddetto diritto d'autore (che poi nel 99% dei casi è un diritto di editore), a differenza di quello che si vorrebbe dare a bere (parlando di furto ed altre amenità simili), non ha nulla a che vedere con il diritto di possesso (che si applica ai beni materiali, ed è un diritto naturale); il diritto d'autore è una temporanea concessione che lo stato fa a dei privati al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (esattamente come per i brevetti), a beneficio della società.
Quindi lo scopo non è tutelare un presunto diritto di chi crea l'opera; difatti, nonostante la creazione di opere di ingegno immateriali avvenga da millenni, solo in tempi relativamente recenti (precedentemente si cercava di tutelare soltanto la paternità dell'opera, che è sacrosanta) si è deciso di creare qualcosa come il diritto d'autore; precisamente nel momento in cui la tecnologia ha cominciato a permettere la nascita dell'editoria (possibilità di creare molte copie in tempi brevi e con costi ragionevoli), quindi da Gutemberg in poi.
In tal frangente, sebbene alcun sistema legale potesse prevedere un diritto di possesso su beni immateriali (il bene non è unico, quindi può esser posseduto da più persone contemporaneamente, inoltre è impossibile stabilire chi ci abbia pensato per primo), si decise di concedere dei temporanei diritti di sfruttamento al fine di stimolare la creazione di opere di ingegno immateriali (cosa che prima non era possibile per limiti tecnologici); il che non significa che sfruttare tali opere sia un diritto a prescindere, lo stato non sta tutelando il "creatore" dell'opera, ma tutela la collettività.
Tutto questo significa che, dal momento in cui il diritto d'autore non serve più a stimolare la creazione di opere (di qualità), ma al contrario diventa un freno, non ha alcuno scopo di esistere.
Nel momento in cui il diritto d'autore viene esteso per periodi abnormi (fino a 70 anni), non serve più a stimolare la creazione di altre opere (per quanto un'opera possa essere complessa nessuno ci mette 70 anni a scriverla, neanche Dante con la divina commedia; se mediamente ci metti N anni per creare un'opera, per permetterti di crearne altre non serve tutelare il diritto d'autore per più di N anni; a meno che tu non voglia campare di rendita per tutta la vita, il che non ha nulla a che vedere con lo scopo del diritto d'autore), ma solo a garantire ad un sistema editoriale marcio, guadagni enormi (il che non rientra negli interessi della collettività).
La copia ha smesso di essere legale quando ha smesso di essere essa stessa un prodotto di arte ed è diventata mera clonazione tecnica. Quando per fare una copia di una statua, di una pittura o pure di un libro c'era bisogno di pagare qualcuno altamente specializzato, la copia non era un problema;
no, la copia ha smesso di essere legale quando è stata tecnologicamente possibile la nascita dell'editoria (da Gutemberg in poi, appunto); prima non aveva senso perchè a garantire la produzione di opere di ingegno c'era il mecenatismo; tanto è vero che nessuno ti vietava di copiarti un libro da solo, invece di pagare "qualcuno altamente specializzato".
Come ho detto è evidente che qui non si comprende il significato del diritto di copia: non è un diritto di possesso, non è un diritto inalienabile, è soltant una concessione temporanea che lo stato fa a dei privati al fine di garantire, nell'interesse della collettività, la produzione di opere di ingengno.
anche perché allora la fruizione privata praticamente non esisteva, non si "leggevano" i libri, ma bensì si declamavano ad un uditorio,
non è vero, la fruizione privata dei libri è sempre esistita, non era un fenomeno di massa (per via dei costi, solo pochi potevano permettersi di possedere libri), ma c'è sempre stata
non si compravano le esecuzioni della musica di Guillaume de Machaut, ma si pagava Guillaume de Machaut per comporla ecc.
non è vero, si facevano entrambe le cose; si commissionavano spartiti e si pagavano gli esecutori per suonarli (a volte compositore ed esecutore coincidevano e altre volte no)
Per questo c'è una chiara differenza tra il brevetto ed il diritto di copia: mentre il primo è un concetto discutibile in molti campi, il secondo ha una sua validità largamente riconosciuta e difatti la licenza GPL è in effetti un copyright (così come tutte le altre licenze open source).
no, a livello legale c'è una distinzione (per via dei campi di applicazione differenti e di tutto cio che ne deriva), ma a livello sostanziale si fondano entrambi sul medesimo principio: garantire, nell'interesse della collettività, la produzione di opere di ingegno; il punto che sembra sfuggire è che queste concessioni sono fatte nell'interesse della collettività; è questo lo scopo dei brevetti e del diritto di copia; non si vuole tutelare un presunto diritto (che non esiste) di un privato su qualcosa di immateriale; il fatto che poi vengano garantiti certi diritti è solo un mezzo (per fare gli interessi della collettività) non un fine (come potrebbe essere nel diritto di possesso di un oggetto fisico)
In Unione Sovietica il copyright non c'era, ma questo perché l'opera degli artisti non era sottoposta al mercato, cioè alla vendita delle riproduzioni delle loro opere, ma alla sovvenzione statale.
Eisenstein poteva fare un film che piacesse a 10 persone come a 1 milione, a lui non cambiava nulla perché sempre gli stessi soldi gli davano, stesso discorso per Majakovskij o Nortstein o chi altri ti venisse in mente. Stesso discorso in Cina, sebbene non mi risulti che abbiano creato niente di rilevante.
esatto, infatti gli interessi della collettività erano garantiti da una sorta di mecenatismo statale e non c'era bisogno di garantirli concedendo diritti fittizzi a privati su beni immateriali.
Da noi però è diverso la creazione artistica al pari di quella industriale è soggetta al mercato: si paga cioè la fruizione e non la creazione, per questo la fruizione è protetta e regolamentata.
no, la fruizione è protetta e regolamentata per cercare di tutelare la collettività e non i detentori di diritti fittizzi; i suddetti diritti fittizzi vengono tutelati per legge come mezzo per tutelare la collettività; allo stato non frega nulla di chi produce opere di ingegno, creare dei loro diritti fittizzi e gli orpelli legali per tutelarli, è strumentale alla tutela della collettività e non di chi crea opere di ingegno.
Sul discorso lunghezza del copyright siamo di fronte ad un chiaro esempio di deriva capitalista (in senso stretto, chi detiene il capitale lo sfrutta per incrementarlo ulteriormente a spese della collettività).
non è solo questo, è lo stravolgimento del diritto di copia, che passa da mezzo per tutelare la collettività a mezzo per tutelare i singoli creatori di opere di ingegno
masalapianta ha scritto:Poi diciamocela tutta, un'enorme fetta della popolazione scarica e copia illecitamente roba protetta da diritto d'autore, quindi delle due l'una: o siamo tutti dei figli di mignotta senza etica, oppure realmente non percepiamo eticamente sbagliato farlo (perchè, allo stato attuale delle cose, non lo è); ma se fossimo tutti dei bastardi, si rifletterebbe anche su altri reati, saremmo un popolo composto perlopiù da criminali.
Questa è la mia opinione, chi ci si rispecchia e vuole approfondire, potrebbe iniziare da qui:
http://www.computerlaw.it/entry.asp?ENTRY_ID=250
Il fatto che lo facciano molti non è un buon pretesto.
un pretesto per cosa? Il fatto che la maggioranza (che è diverso da molti) lo faccia, è indicativo del fatto che non viene percepito come eticamente sbagliato (a meno di non voler asserire che la maggioranza delle persone è eticamente, se non giuridicamente, criminale; ma questo, come ho detto, si rifletterebbe su altri aspetti della vita e non mi pare che sia così)
Molti evadono le tasse dicendo che tanto c'è qualcuno che evade più di loro,
molti in questo caso sono una minoranza; è molto diverso da un comportamento tenuto dalla maggioranza della popolazione
molti comprano il fumo pur essendo ben consapevoli di fornire denaro alla criminalità organizzata per alimentare traffici anche peggiori,
anche questi sono una minoranza
molti fanno passare le loro barche e navi per dove non dovrebbero (la nave da crociera fa tanto rumore, ma di motoscafi e yacht che passano dove non dovrebbero ce ne sono moltissimi e di bagnanti o sub che ne hanno fatto le spese pure), molti fanno cose che se non le facessero sarebbero meglio per tutti.
come ho detto sono minoranze, spero sia palese la differenza tra comportamenti eticamente scorretti tenuti da una minoranza e comportamenti eticamente corretti (dal momento in cui il diritto di copia smette di essere strumentale alla tutela della collettività, diventa eticamente, se non giuridicamente, corretto non tenerne conto) tenuti dalla maggioranza

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