Ho trovato su Internet una buona occasione che mi permetterebbe di sostituire il mio hard disk tradizionale da 2,5'' per il laptop con uno di capacità equivalente (750GB) senza spendere un botto di soldi.
Ora, a parte le linee guida da seguire per l'installazione e la configurazione di una distribuzione Linux su SSD (ne trovate una qui), quello che mi inquieta in modo particolare è, più che altro, la migrazione dei dati, visto che si tratta di una procedura lunga e, in molti casi, pallosa.
Attualmente utilizzo uno schema di partizionamento uguale a questo:
Codice: Seleziona tutto
/dev/sda1 >> 25GB >> FAT 32 (Recovery)
/dev/sda2 >> 1.87GB >> Swap
/dev/sda3 >> 299.24GB >> ext4 (root partition)
/dev/sda4 >> 372.53GB >> Extended Partition
/dev/sda5 >> 372.53GB >> reiserfs (Logical Drive e Home Partition)
La mia idea era quella di partizionare l'SSD con un tool come gdisk, per poi ripristinare le immagini "vecchie" con Clonezilla, apportando poi, prima di riavviare, le modifiche opportune, specie per quanto concerne le opzioni del kernel.
Che ne pensate, ritenete che una installazione "pulita" sia sempre e comunque da preferire?
Burroughs.