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Lennart Poettering ha pubblicato un aggiornamento di stato su systemd, un init alternativo.
Systemd ora è in grado di sostituire /etc /fstab e cron, e sembra che sarà il sistema di init di default per Fedora 14.
penso possa essere quacosa di veramente interessante
come al solito fedora la si imbottisce di novità a volte allo stato sperimentale che alla fine risulta essere una distro al limite dell'usabilità....proprio come btrfs su Fedora 13. È pur vero che Fedora è un laboratorio nel quale Red Hat sperimenta le novità da poter inserire in un futuro prossimo nella sua distro enterprise ma IMHO una distro che oltre ad avere questo compito vuole diventare un sistema desktop diffuso non può permettersi certe novità così pesanti nel giro di 6 mesi. Meglio a quel punto, sempre IMHO, creare un progetto -current dove inserire queste novità e integrarle nel ramo principale solo dopo un accurato testing. Tanto a Red Hat non cambierebbe nulla visto che i tempi di rilascio di RHEL sono biblici (come è giusto che sia in una distro enterprise)
si un po' insolito come banco di prova ma questo approccio potrebbe dare buoni frutti o flop colossali...
ma tenendo presente quanto velocemente evolvono queste cose un approccio tradizionale richiederebbe troppo tempo.
beh la fase di testing varia da pacchetto a pacchetto.....se systemd è pronto dopo 8-9 mesi lo si mette subito in lista per la prossima versione stabile dell'OS. Se invece non è pronto lo lascia in testing e si cerca di risolvere i bug che lo rendono instabile. A mio avviso è meglio un sistema meno innovativo ma più stabile che un sistema super-innovativo ma che rischia di essere inutilizzabile. O se proprio vuoi fare un OS innovativo allunga i tempi di rilascio da 6 a 8-9 mesi come ha fatto il team di OpenSuSE
atomix600 ha scritto:beh la fase di testing varia da pacchetto a pacchetto.....se systemd è pronto dopo 8-9 mesi lo si mette subito in lista per la prossima versione stabile dell'OS. Se invece non è pronto lo lascia in testing e si cerca di risolvere i bug che lo rendono instabile. A mio avviso è meglio un sistema meno innovativo ma più stabile che un sistema super-innovativo ma che rischia di essere inutilizzabile. O se proprio vuoi fare un OS innovativo allunga i tempi di rilascio da 6 a 8-9 mesi come ha fatto il team di OpenSuSE
beh forse sarebbe il caso lo rilasciassero solo cn la dicitura versione beta?
birg81 ha scritto:beh forse sarebbe il caso lo rilasciassero solo cn la dicitura versione beta?
non avrebbe senso metterlo in una stabile per rischiare di minare (come ha fatto btrfs nella 13) la stabilità di un sistema. Meglio lasciarlo in Fedora Rawhide (-current) e metterlo nel ramo Stable quando disponibile.
Questo purtroppo succede perchè Fedora non fa come Debian/Ubuntu che usano il freeze dei pacchetti per concentrarsi sulla stabilità. Anche Ubuntu è instabile appena uscita ma dopo un mesetto, grazie agli aggiornamenti, risulta essere una distro usabilissima. Comunque a mio avviso la Slackware è imparagonabile. Aggiornatissima come una Fedora e stabilissima (una roccia) come una Debian (forse anche di più) È un paradiso questa distro.
è vero, comunque è da notare che gohanz pian piano sta pacchettizzando l'intero gnome 2.30 mettendolo nel repo x86. Ovviamente il lavoro è enorme anche perchè a quanto ne so io GNOME 2.30 da problemi su Slack (il pacchetto gdm per la precisione). Poi Gohanz non può fare tutto da solo, specie ora che ci sono due repo uno per la Slackware e l'altro per la Slackware64. Il lavoro da fare è immenso e siamo a corto di personale.
atomix600 ha scritto:Poi Gohanz non può fare tutto da solo, specie ora che ci sono due repo uno per la Slackware e l'altro per la Slackware64. Il lavoro da fare è immenso e siamo a corto di personale.
scusami l'ignoranza ma nella ricompilazione per i pacchetti a 64bit la differenza è così grande, parlo da profano, ma teoricamente è un operazione banale
birg81 ha scritto:scusami l'ignoranza ma nella ricompilazione per i pacchetti a 64bit la differenza è così grande, parlo da profano, ma teoricamente è un operazione banale
è un operazione banale ma renditi conto che se sul repo della 13.0 ci sono ad esempio 1000 pacchetti, tutti e 1000 dovranno essere ricompilati per la 13.1 sia a 32 bit che a 64 bit, quindi ci sono non 1000 ma 2000 pacchetti da fare e a volte i pacchetti che nella 13.0 sono stati compilati velocemente e senza errori non sempre hanno lo stesso effetto sulla 13.1. Senza contare che oltre a creare pacchetti dobbiamo revisionarli in caso di necessità e anche aggiornarli se escono nuove release. Poi non tutti, come me, possono pacchettizzare a 64 bit pertanto chi lo può fare deve sorbirsi tutto il lavoro. La costruzione dei pacchetti richiede tempo e cura e non tutti hanno al momento il tempo necessario da dedicare all'arricchimento del repository (abbiamo una vita sociale anche noi ). Se guardi quanti pacchettizzatori stanno nel gruppo penserai che è un numero sufficiente, ma se vai a guardare quanti di questi sono spariti (per cause lavorative o altro, non è questo il punto) capisci quanti pacchettizzatori (e membri dello staff) stanno lavorando come i matti, quando possibile naturalmente, per il repo. C'era in progetto anche KDE Trinity 3.5.11 per la Slackware ma proprio a causa del repo e dell'università non ho tempo da dedicare anche a quel progetto, almeno ora. Gohanz è uno dei perni di questa community: ha lavorato tantissimo sia per il repo che per GSlacky (da solo). Sono sicuro che anche lui, come tutti, vorrebbe continuare il progetto ma proprio per mancanza di personale non è possibile, parlo per me e penso sia lo stesso per Gohanz, sviluppare altri progetti in parallelo. Se un domani il numero dei packagers dovesse aumentare (intendo quelli attivi e non iscritti nel gruppo che non si connettono da mesi) allora si potrebbe avere qualche possibilità di aprire progetti paralleli.
birg81 ha scritto:bah quindi visto la situazione prima che l'aggiornamento del sistemd approdi su slackware, passata la fase di testing ci vorra' quasi una vita?!
da come ne parli sembra che Pat non curi la sua creatura e invece non è così. Slackware non è una distro primitiva anzi è piuttosto al passo con i tempi...non si può paragonare ad una ArchLinux/Gentoo ma ad Ubuntu LTS si (parlo al livello di aggiornamento dei pacchetti). Se leggi il changelog della 13.1 noterai che è più moderna di quanto tu possa pensare. E ciò che la rende IMHO la distro n1 è che oltre a questa modernità, sotto al cofano Slackware rimane sempre la distro stabile e sicura per eccellenza. Inoltre come tutte le distro è configurabile fino all'osso quindi se vuoi un supporto hardware maggiore e un sistema più moderno a livello di core puoi sempre passare dal collaudato 2.6.33.4 a un kernel più recente compilandone le sorgenti (io uso il 2.6.35.4). Per quanto riguarda systemd io andrei cauto. Prima voglio vederlo all'opera. E credo che anche Pat la pensi così. Pat aggiorna i suoi componenti solo quando essi risultino efficienti. Perchè aggiornare il tutto quando non si sa nemmeno se funzionerà? Questa è la politica che usa il team di Fedora (infatti guarda che bei risultati).
Guarda, rispetto lo spirito conservativo di pat ammetto che è qualche anno a questa parte che pat mi sorprende... ora non vorrei scrivere un flames anzi qui lo dico e qui lo nego... trovo pat innovativo mentre molti di questo forum un po' conservativi.. ma lungida me sollevare flames
birg81 ha scritto:Guarda, rispetto lo spirito conservativo di pat ammetto che è qualche anno a questa parte che pat mi sorprende... ora non vorrei scrivere un flames anzi qui lo dico e qui lo nego... trovo pat innovativo mentre molti di questo forum un po' conservativi.. ma lungida me sollevare flames
Ci mancherebbe non avevo nessuna intenzione di creare un flame. Tu giustamente hai fatto una considerazione che in molti fanno. Ma è giusto anche specificare che lo spirito della Slackware non è affatto conservativo anzi è super-innovativo. Ciò che fa sembrare rudimentale questa distro è la sua forte aderenza agli standard UNIX (Keep It Simple) che la rende da un lato ostica (se la si guarda rispetto ad una ubuntu) ma dall'altro semplice, istruttiva e facile da gestire.
Dico che Slackware è facile da gestire perchè a differenza dei sistemi punta e clicca lei è molto più flessibile e veloce da configurare. E questo la rende una distro usabile sia in ambito desktop che in ambito enterprise sulle workstation e sui server.