Meskalamdug ha scritto:Diciamo che linux almeno nel lato server ha avuto un successone e anche nel lato desktop pur non potendo competere(numericamente intendiamoci) con Microsoft ha una sua diffusione,BSD però non lo darei per morto,la PS4 ad esempio lo ha usato per il suo os.
Hai ragione, ma al di là di soluzioni custom che usano BSD come mera base di codice, cosa abbiamo? Nulla.
Su BSD non c'è vita da tempo. Non c'è più la benché minima innovazione.
Guarda il KMS, per esempio. Recentemente hanno chiesto agli utenti di testare il nuovo codice che altro non è che uno snapshot di Linux 3.8. Uno snapshot del nostro KMS di tre anni fa.
Oppure guarda le tecnologie di punta di FreeBSD: ZFS e DTrace. Nessuna di queste è nata su BSD. È tutta roba Solaris che è stata importata successivamente.
A parte HAMMER che è un FS nato e usato solo su DragonFly, non c'è praticamente nessuna innovazione da tempo.
Persino l'hypervisor: siamo arrivati al 2015 e ancora bhyve non è del tutto production ready come il nostro KVM. Tutto questo, senza considerare che arrivare ai giorni nostri e non avere un hypervisor built-in in un sistema lato server è da folli, visto che i tuoi concorrenti lo hanno già da tempo.
Se a questo ci aggiungi che roba importante è disponibile ancora solo come porting experimental (con tutti i limiti del caso) come per OpenStack, libvirt e Docker, allora direi che la situazione è davvero nera.
Onestamente: perché oggi uno dovrebbe scegliere FreeBSD anziché Linux? Su Linux oggi si sviluppa il futuro delle soluzioni enterprise e non.
Mentre su FreeBSD si cerca di evolvere in settori chiave importando launchd, su Linux systemd è già una soluzione usabile.
E aspetta, launchd è una soluzione alquanto discutibile e nata in un sistema operativo consumer: OSX.
systemd, per quanto possa non piacere, è una soluziona nata e pensata per soluzioni Linux enterprise come RHEL.
Il che mette entrambi sue due piani completamente differenti.
Oggi BSD ha senso solo come base di codice, come hai fatto notare tu con OrbisOS (il sistema della PS4).
Ma inteso come soluzione chiave per infrastrutture IT o peggio ancora come sistema operativo desktop è un qualcosa di utopico.
Mentre purtroppo i vari openindiana,opensolaris,illumos sono a livello di un ReacOS stabile,ovvero solo amatoriali.
Attenzione, mi sono espresso male: illumos non è amatoriale. È semplicemente inusabile per generare soluzioni lato desktop.
Alla fine è solo un fork della OS/NET (che sarebbe il kernel + lo userland di Solaris), ed è attivamente sviluppato da aziende importanti. Joyent, tanto per dirne una, è l'azienda che sta dietro Node.js, e OmniTI ha clienti del calibro di Microsoft, tumblr e NatGeo.
Ma illumos in sé non ha un utilizzo reale, sarebbe come installare Linux+GNU Coreutils+qualche altra utility e pretendere che il tutto sia usabile.
Alla fine il suo scopo è fornire una piattaforma base per realizzare soluzioni custom.
Sono le soluzioni community-driven nate su di esso ad essere di una qualità imbarazzante. Ma d'altronde non si può pretendere che un team fatto di tre persone (il team di OpenIndiana, che è la distro comunitaria più GRANDE, è fatto davvero di tre persone, e la maggior parte del lavoro se lo accolla Ken Mays) faccia un lavoro pari al team di Fedora, dove hanno pure gli avvocati.
Le soluzioni enteprise-grade valide sono solo due alla fine: SmartOS e OmniOS.
Nexenta ed il suo NexentaStorm (una sorta di Debian GNU/Solaris) non mi sono mai sembrati un qualcosa di veramente meritevole di considerazione, dal punto di vista di una infrastruttura seria.
Alla fine illumos è quello che Sun avrebbe dovuto fare fin dall'inizio, dopo aver aperto i sorgenti di Solaris: creare una fondazione indipendente e collaborare insieme alle aziende che oggi lavorano su illumos ed insieme alla community allo sviluppo della piattaforma base, lasciando ai suoi ingegneri quindi solo la realizzazione delle sue due distribuzioni, OpenSolaris e Solaris.
Tuttavia la Sun ha sempre avuto paura dell'Open Source. Non ha mai voluto realmente diventare una Red Hat.
Alla fine l'apertura dei sorgenti di Solaris è stato solo un cercare di non far morire il suo sistema operativo a causa della presenza di Linux sui server e di Windows sulle workstation.
Fossi nella Oracle rilascerei 2 versioni di Solaris,la commerciale e una versione per utenti free,come fa Redhat con Fedora.
Il punto è che Oracle non vuole quello. E questo lo dico a prescindere dal fatto che Oracle sia di quanto più anti-open source esista nell'IT.
Il motivo per cui OpenSolaris è morto è che si era venuto a creare un contrasto tra quest'ultimo ed il suo Oracle Linux.
La politica di Oracle si basa sul fornire Oracle Linux come OS in soluzioni mid-end come Exadata/Exalogic e lasciare a Solaris e l'hardware Sun il compito di fornire soluzioni high-end come SPARC SuperCluster.
Creare un nuovo Oracle OpenSolaris vorrebbe dire che molti clienti lo userebbero al posto di Oracle Linux. E questo non può permetterselo, perché significherebbe che Oracle Linux non avrebbe più un suo mercato.
Senza contare che OpenSolaris vorrebbe anche dire che i concorrenti potrebbero accedere alle migliorie proprietarie di Oracle messe in ZFS, come la cifratura on-disk, e tanti altri piccoli valori aggiunti che hanno cercato di mettere nel loro prodotto.
E se consideri che ZFS al di fuori di Oracle esiste (vedasi OpenZFS che è un'entità che raccoglie aziende e sviluppatori di FreeBSD, LLNL che sviluppa ZFSonLinux e Lustre, e gli sviluppatori di ZFSonMac) significherebbe che il suo Oracle Solaris perderebbe di valore, perché i clienti non Oracle potrebbero accedere alle loro tecnologie senza firmare i loro contratti dalle clausole al limite del vessatorio.
La verità, Meskalamdug, è che l'antitrust avrebbe dovuto impedire un'acquisizione scellerata tra due concorrenti: Sun ed Oracle.
Ed a pagarne le spese sono stati OpenSolaris e MySQL.
Inoltre Sun ha avuto un problema grave: aveva le migliori teste di tutta la Silicon Valley, ma aveva un CdA fatto di incapaci con due CEO, Scott McNealy e Jonathan Schwartz, che non hanno saputo gestire l'azienda.
Il primo non aveva capito che Solaris non aveva più futuro come prodotto closed source e non aveva capito che non c'è più vita al di fuori di Intel x86 nel mondo CPU (ARM a parte). E la morte delle DEC Alpha, e l'agonia delle POWER, MIPS e Itanium lo dimostrano pienamente.
Il secondo ha sperperato i già pochi capitali dell'azienda in acquisti idioti privi di significato, come MySQL e VirtualBox, che erano prodotti il cui codice sorgente era open.
Quindi lo spendere miliardi di dollari per poi regalare il codice si è rivelato tutt'altro che proficuo.
Se a questo ci aggiungiamo che ha aperto il codice di Solaris ma ha voluto continuare ad accollarsene lo sviluppo, ritrovandosi così con le stesse spese di prima e con le sue tecnologie depredate dai concorrenti, beh allora la situazione è del tutto chiara.