kimotori ha scritto:
Ma se i cittadini sono propensi ad uscire dall' euro perchè non abbiamo più la sovranità di deciderlo ed applicarlo?
non sono così sicuro che i cittadini vogliano uscire dall'euro; sento dire in giro sciocchezze (che ho letto anche qui su slacky) del tipo "ma se usciamo l'inflazione ci massacrerà" oppure "ma dove andiamo con la liretta, la fuori c'è la Cina", ecc..; purtroppo da una parte c'è stata una forte campagna sui mass media per scoraggiare sentimenti anti euro (la UE ha anche stanziato fondi per pagare euro-troll che scrivano sciocchezze in rete:
http://crisis.blogosfere.it/2013/02/eur ... troll.html ) e dall'altra la gente ha pesanti ed ingiustificati complessi di inferiorità rispetto ad altre nazioni estere e quindi vedono un'eventuale uscita dall'euro come una condanna a tornare ad essere dei provinciali.
chi ha preso il potere in italia?
difficile rispondere senza cadere nel complottismo, io la mia idea me la son fatta
ci stiamo incartando come fecero i nostri avi dopo l' invenzione della proprietà privata
questa, sebbene sia una battuta (perchè la proprietà privata è un diritto naturale, quindi è sempre esistita), introduce un discorso complesso e lungo:
chiarisco che ideologicamente sono per l'abolizione dela proprietà privata
sui mezzi di produzione, ma che da un punto di vista sociale ed antropologico è un approccio fallimentare.
Quindi, ritenendo il liberismo classico e neo-classico un abominio ed il comunismo auspicabile ma utopico, mi accontento della terza via (sono Keynesiano di sinistra).
Perchè ritengo il comunismo utopico? perchè il capitalismo è basato sulla competizione ed il comunismo sulla cooperazione, ma l'essere umano medio è enormemente più competitivo che cooperativo, per questo storicamente i regimi comunisti diventano totalitaristi e repressivi, perchè non c'è altro modo di costringere le persone ad accettare di non poter ricacciare il proprio vicino più in basso, per poter occupare un gradino più alto.
Basta guardarsi intorno per rendersi conto di quanto siano diffusi certi comportamenti: l'acquisto di beni (l'ultimo smartphone, la televisione pià grossa, l'automobile più alla moda, ecc..) per conseguirne vantaggi sociali, anche nelle conversazioni, questo tipo di modus comportandi appare evidente (l'uso di battute e sarcasmo per schernire più o meno velatamente o l'interrompere chi sta parlando aumentando il proprio tono di voce, per imporsi sugli altri; lo scopo è sempre il medesimo: imporre se stessi sugli altri).
Per questo il comunismo ha fallito, non per motivi macroeconomici o politici, ma banalmente per motivi sociali ed antropologici: l'essere umano medio è una testa di ca**o che preferisce nuotare nel guano pur di avere la possibilità di ricacciare in basso il proprio vicino per affermarsi su di lui, piuttosto che cooperare con lui per stare entrambi meglio; perchè l'istinto lo spinge a cercare di diventare il lupo alfa, perchè per milioni di anni è stato così: l'animale che si imponeva sugli altri mangiava di più e montava più femmine, l'animale più competitivo riusciva a riprodursi, quindi la competizione è indissolubilmente legata all'evoluzione della maggior parte delle specie animali, compresa la nostra; non importa se oggi, con la società che abbiamo costruito non ci sia più alcuna necessità di competere, l'istinto spinge a farlo e, siccome l'idiozia dell'essere umano medio lo porta ad essere schiavo dei suoi istinti (perchè non li riconosce come tali, agisce e basta), eccoci qua.
Apparte gli scherzi bisognerebbe ritrovare il modo di riprendersi la nazione!
il primo passo è studiare, studiare e studiare; personalmente trovo insopportabilmente noiosa l'economia ma, una volta resomi conto che è l'economia a guidare la politica e non viceversa, il passo successivo è stato mettermi a testa bassa a studiare macroeconomia (consiglio l'Acocella), perchè se non sai neanche perchè ti trovi in un guano fino al collo, non hai nessuna possibilità di uscirne.
Per capire l'odierna crisi consiglio un libro abbastanza semplice ma scientificamente molto rigoroso:
http://goo.gl/3VRYH4
non è una lettura pesante ma da un'idea molto precisa della genesi dell'attuale crisi, della sua evoluzione e di possibile strategie di uscita dall'euro.
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