cercherò di farla ancora più semplice:
la spesa pubblica possiamo dividerla in due grandi categorie
1) spesa primaria: stipendi dipendenti pubblici, spesa per armamenti, spesa fornitori privati della pubblica amministrazione, sanità, sistema pensionistico, ecc..)
2) spesa per interessi: lo stato per finanziarsi può emettere titoli di stato, che sostanzialmente sono dei titoli di debito (
http://it.wikipedia.org/wiki/Titolo_di_debito); in pratica lo stato mette in vendita questi titoli che vengono acquistati da investitori, i titoli hanno tutti una scadenza e, quando un titolo scade, lo stato deve rimborsare all'investitore il valore del titolo (corrisposto dall'investitore allo stato, all'atto dell'acquisto) più un interesse (l'interesse è fissato all'atto della vendita, così come la scadenza).
quando si ha sovranità monetaria, come noi prima del 1981, l'interesse sui titoli di stato lo decideva lo stato stesso, quindi lo stato se aveva bisogno di soldi, metteva in vendita tot titoli con un dato interesse e, quelli invenduti dovevano obbligatoriamente essere acquistati dalla banca centrale (banca d'Italia); dopo il 1981 quest'obbligo da parte di banca d'Italia è venuto meno, quindi i titoli invenduti restano invenduti e lo stato per venderli è costretto ad alzare i tassi d'interesse (rendendo i titoli più appetibili per un eventuale investitore).
Il problema nel rinunciare alla sovranità monetaria è quindi nella perdita di controllo sul tasso di interesse dei titoli emessi e nel fatto che si espone il fianco ai grossi speculatori.
Questa è la teoria, cosa ci dicono i dati?
i dati ci dicono che il nostro debito pubblico è esploso e continua a gonfiarsi a causa della spesa per interessi (quindi non è colpa degli sprechi nella pubblica amministrazione come vi dicono i mass media; ed è quindi inutile operare tagli in tal senso):
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbKGHOqI
il Fiscal sustainability report 2012 ci dice che abbiamo discreti avanzi primari; cos'è un avanzo primario? e' la differenza fra la spesa pubblica e le entrate tributarie e extra-tributarie esclusi gli interessi da pagare sul debito; quindi la spesa primaria è
bassa ed è inutile tagliarla; quindi se la spesa primaria è bassa, cosa è che gonfia il nostro debito pubblico? Se non è zuppa è pan bagnato, quindi l'esplosione del nostro debito pubblico è avvenuta a causa della spesa per interessi; basti pensare che, a fronte della perdita della sovranità monetaria nel 1981, il debito pubblico e' raddoppiato dal 1982 al 1994 per effetto dell'innalzamento dei tassi, perche' e' stato dato ai mercati il potere di determinarlo; non e' stata colpa della spesa primaria, perche' in quel periodo in Italia e' aumentata del 0,8%, mentre in media in Europa e' aumentata del 3,6-4% (dati Bankitalia); in sostanza c'è stato uno spostamento di 10 punti di PIL dalla spesa primaria alla spesa per interessi; che in parole povere significa spostare una grossa parte della spesa pubblica da imprese e famiglie (laddove i soldi rendono grazie al moltiplicatore keynesiano, e lo stato può rientrare della spesa e anzi guadagnarci) a economia finanziaria (soldi buttati nel cesso)