Il comune di Torino passa a Linux
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La non osservanza delle regole porta a provvedimenti di vari tipo da parte dello staff, in particolare la non osservanza della regola 5 porta alla cancellazione del post e alla segnalazione dell'utente. In caso di recidività l'utente rischia il ban temporaneo.
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- brg
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Il comune di Torino passa a Linux
Secondo quanbto riportato da "la Repubblica", il comune di Torino ha deciso di convertire tutte le sue vecchie macchine WinXP a Ubuntu Linux. A gestire la transizione sarà il Consorzio per il Sistema Informativo della regione Piemonte. Passare ad una nuyova versione di Windows, secondo l'articolo, sarebbe costato 22 milioni di euro tra nuovi pc, nuove licenze software e nuovi contratti di assistenza. In dettaglio: http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... ref=HRLV-6 .
Mi chiedo ancora come mai non siano più comuni (scusate il gioco di parole) notizie di questo tipo, per i piccoli comuni con scarse esigenze informatiche passare a Linux sarebbe una bazzecola.
Mi chiedo ancora come mai non siano più comuni (scusate il gioco di parole) notizie di questo tipo, per i piccoli comuni con scarse esigenze informatiche passare a Linux sarebbe una bazzecola.
- conraid
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Anni fa mi trovi a parlare con una ditta che gestisce i lettori di codici a barre, tessere magnetiche, etc... per una serie di piccoli comuni delle provincie di livorno, siena, pisa e grosseto. Ti parlo di una decina di anni fa, quindi ora potrebbero essere cambiate molte cose.
Questi avevano software solo per windows ed alla mia domanda "ma perché non fate qualcosa compatibile anche con linux che nella PA sarebbe migliore?" la risposta fu una cosa tipo "perché non ci conviene". Il problema è la mentalità liberista che ci ha annebbiato il cervello, meglio far pagare di più ai cittadini e/o diminuire le spese che non far guadagnare meno l'azionista di turno. Questa è la mentalità che guida ogni scelta, dal piccolo comune allo stato centrale. Se non era per la fine di XP nemmeno a Torino sarebbero passati a linux.
E per i piccoli comuni, che non hanno possibilità di avere uno staff informatico all'interno, diventa obbligo cercare ditte esterne, ed il panorama è questo. Senza una legge che obbliga al passaggio (che invertirebbe anche il "ci conviene") e/o senza uno staff informatico pubblico, la situazione non la vedo rosea per il futuro.
p.s.
pensa ai cd con lastre/tac/rmn che sono anch'essi compatibili solo con windows tanto per dirne una.
Questi avevano software solo per windows ed alla mia domanda "ma perché non fate qualcosa compatibile anche con linux che nella PA sarebbe migliore?" la risposta fu una cosa tipo "perché non ci conviene". Il problema è la mentalità liberista che ci ha annebbiato il cervello, meglio far pagare di più ai cittadini e/o diminuire le spese che non far guadagnare meno l'azionista di turno. Questa è la mentalità che guida ogni scelta, dal piccolo comune allo stato centrale. Se non era per la fine di XP nemmeno a Torino sarebbero passati a linux.
E per i piccoli comuni, che non hanno possibilità di avere uno staff informatico all'interno, diventa obbligo cercare ditte esterne, ed il panorama è questo. Senza una legge che obbliga al passaggio (che invertirebbe anche il "ci conviene") e/o senza uno staff informatico pubblico, la situazione non la vedo rosea per il futuro.
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
a Monaco sono passati da un bel po´ di tempo ad Ubuntu.
http://www.lffl.org/2013/12/monaco-di-b ... e-100.html
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
e qullo di Napoli torna a windows http://www.lffl.org/2014/08/napoli-abba ... ndows.html
anche a Udine sono passati a linux http://www.lffl.org/2014/07/comune-udin ... osoft.html
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Io sono di Torino e, indirettamente, conoscendo un po il csi, a questa migrazione crederò quando sarà attuata.
Vedremo
Per il passaggio a linux nella pudblica amministrazione lo scoglio più grande, altre alle mazzette, sono i "tecnici" degli enti che non hanno le competenze e la voglia di imparare, quindi frenano qualsiasi cambiamento ed hanno più potere di quanto si creda.
In un comune vicino a Torino c'è una bella saletta con 5/6 computer con cui il pubblico può connettersi a internet uno di questi ha linux installato. Solo uno dei tecnici comunali, questo veramente un TECNICO, è in grado di metterci le mani, gli altri, per l'appunto, frenano.
Vedremo
Per il passaggio a linux nella pudblica amministrazione lo scoglio più grande, altre alle mazzette, sono i "tecnici" degli enti che non hanno le competenze e la voglia di imparare, quindi frenano qualsiasi cambiamento ed hanno più potere di quanto si creda.
In un comune vicino a Torino c'è una bella saletta con 5/6 computer con cui il pubblico può connettersi a internet uno di questi ha linux installato. Solo uno dei tecnici comunali, questo veramente un TECNICO, è in grado di metterci le mani, gli altri, per l'appunto, frenano.
- navajo
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
siamo in itaja..pino ha scritto:Io sono di Torino e, indirettamente, conoscendo un po il csi, a questa migrazione crederò quando sarà attuata.
Vedremo
Per il passaggio a linux nella pudblica amministrazione lo scoglio più grande, altre alle mazzette, sono i "tecnici" degli enti che non hanno le competenze e la voglia di imparare, quindi frenano qualsiasi cambiamento ed hanno più potere di quanto si creda.
In un comune vicino a Torino c'è una bella saletta con 5/6 computer con cui il pubblico può connettersi a internet uno di questi ha linux installato. Solo uno dei tecnici comunali, questo veramente un TECNICO, è in grado di metterci le mani, gli altri, per l'appunto, frenano.
appunto. la cecità anche delle amministrazioni, si vede anche in questo. Io amministrazione, TI PAGO a te tecnico, un corso di aggiornamento, TU lo devi fare e zitto.. altrimenti a casa.
a fronte di un piccolo investimento iniziale sulla formazione del personale, avrò in pochi anni un risparmio immenso.
Lobby, mazzette, favoritismi. Qui funziona tutto cosi..
amen .
Fortunati i giovani che possono emigrare.
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Concordo che non viviamo nel miglior paese del mondo (per usare un eufemismo) ma stiamo attenti perché questo tipo di argomenti sono proprio quelli che usa chi non ha voglia di innovarsi. Io lavoro nel pubblico e sarebbe per me molto più facile dire "tanto va tutto male e chi me lo fa fare a portare avanti progetti innovativi".navajo ha scritto:siamo in itaja..
Per fortuna qualcosa di buono succede anche da noi, nel mio piccolo ho progettato e seguito lo sviluppo di un sistema software interamente basato su componenti OS (al lavoro uso linux e i server dove gira il tutto sono linux). Gran parte del lavoro è stato svolto in casa con risorse esterne e dove abbiamo avuto bisogno di appaltare a ditte esterne abbiamo messo a contratto che la licenza fosse OS e che i sorgenti rimanessero di proprietà della PA, in questo modo siamo riusciti a far lavorare piccole ditte del territorio mantenendo il know how all'interno della PA. Io sono l'ultima ruota del carro ma ho trovato dirigenti che mi hanno ascoltato e una legislazione finalmente favorevole. Non dico che funzioni tutto così o che sia stato facile ma ci sono tante realtà che lo fanno, del resto da qualche parte bisogna pur cominciare e limitarsi a ripetere che tanto siamo in Italia e tutto va male aiuta solo chi vuole fare il furbo.
Portando un esempio più importante che conosco indirettamente so che la Regione Toscana utilizza pesantemente software OS per la gestione dei dati territoriali e ha finanziato in modo importante lo sviluppo di software OS (QGIS, Geoserver, Spatialite), le modifiche poi sono finite per la maggior parte nei rami ufficiali dei rispettivi software.
Comunque non dimentichiamo che l'aspetto principale del software OS non è il risparmio, per gestire un'infrastruttura informatica complessa sono convinto che i soldi spesi siano poco diversi, ma l'assenza di vendor lock-in, la proprietà dei software e l'interoperabilità dei dati, tutti fattori fondamentali per avere un'amministrazione trasparente. Penso che come comunità OS dovremmo impegnarci a non dare troppo risalto al fattore risparmio in quanto è un argomento in parte falso ed è un campo in cui in realtà i vendor commerciali possono farci concorrenza spietata (vedi licenze educational regalate).
Un altro aspetto poco considerato IMHO è che i privati usano OS molto meno della stessa PA e questo è un problema grosso per creare un'ambiente favorevole alla sua espansione.
The quiet ones are the ones who change the world. The loud ones only take the credit.
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Già, ma mi sorprendeva una mossa del genere da un grande comune italianoVito ha scritto:a Monaco sono passati da un bel po´ di tempo ad Ubuntu.
http://www.lffl.org/2013/12/monaco-di-b ... e-100.html
Sono completamente d'accordo su questo punto.puzuma ha scritto: Non dico che funzioni tutto così o che sia stato facile ma ci sono tante realtà che lo fanno, del resto da qualche parte bisogna pur cominciare e limitarsi a ripetere che tanto siamo in Italia e tutto va male aiuta solo chi vuole fare il furbo.
Alla fine però credo che il risparmio ci sia, ovviamente a lungo termine, ma c'è. Quando puoi iniziare a rinnovare il parco macchine quando vuoi tu e non quando il fornitore decide che è arrivata una nuova versione del suo software incompatibile con quell'hardware, quando puoi iniziare a decidere quali formati usare per la condivisione dei documenti senza dover per forza passare da questo o quel prodotto, allora arrivano anche i risparmi e la possibilità di programmare i bilanci secondo i tuoi bisogni e non secondo quelli di qualche corporazione.puzuma ha scritto: Comunque non dimentichiamo che l'aspetto principale del software OS non è il risparmio, per gestire un'infrastruttura informatica complessa sono convinto che i soldi spesi siano poco diversi, ma l'assenza di vendor lock-in, la proprietà dei software e l'interoperabilità dei dati, tutti fattori fondamentali per avere un'amministrazione trasparente. Penso che come comunità OS dovremmo impegnarci a non dare troppo risalto al fattore risparmio in quanto è un argomento in parte falso ed è un campo in cui in realtà i vendor commerciali possono farci concorrenza spietata (vedi licenze educational regalate).
E quel che è peggio è che la piccola e media impresa, che dalle nostre parti impera, è quella più restia a fare questi passaggi. Hanno budget talmente risicati, che qualunque "scommessa" li spaventa: preferiscono continuare a fare quello che sanno di saper fare, finché non si estinguono.puzuma ha scritto:Un altro aspetto poco considerato IMHO è che i privati usano OS molto meno della stessa PA e questo è un problema grosso per creare un'ambiente favorevole alla sua espansione.
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Da mia moglie hanno ancora xp..
spero che gli vada in malora tutto in poco tempo..
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
in pediatria a Rho ho visto xp.... brivido. Ho cercato di interagire con la (bravissima) dott.sa, ma nulla da fare, oltre la medicina il vuoto (e ci sta, mi chiedo chi gestisce la parte IT che fa).
[OT] Sarà stato il caso, ma il sistema interno (non credo dipendesse da xp) era andato in tilt, siamo tornati a casa (erano le 23 e 30) senza il foglio di "dimissione" che abbiamo recuperato il giorno dopo!!! [/OT]
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
magari fanno girare applicazioni su windows server 2000 ahahahaa
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
magari .... ci sta che anche il server sia xp
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Potrebbero essere gli stessi fornitori. Alcune apparecchiature mediche sono degli apparati sensoristici, attaccati ad una scheda di acquisizione, montata su un pc pseudo-embedded (di fatto un normale pc di fascia bassa incassato nell'apparecchio) con WinXp sopra ed il programma fatto 10 anni fa dalla ditta apposta per visualizzare i dati dei sensori. Il tutto viene venduto in blocco, compresa l'assistenza. La parte più onerosa nella progettazione di queste "macchine" è la certificazione, che per gli apparati medicali è obbligatoria.lablinux ha scritto:in pediatria a Rho ho visto xp.... brivido. Ho cercato di interagire con la (bravissima) dott.sa, ma nulla da fare, oltre la medicina il vuoto (e ci sta, mi chiedo chi gestisce la parte IT che fa).
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Concordo sul fatto che questo è l'elemento più importante.puzuma ha scritto:Comunque non dimentichiamo che l'aspetto principale del software OS non è il risparmio, per gestire un'infrastruttura informatica complessa sono convinto che i soldi spesi siano poco diversi, ma l'assenza di vendor lock-in, la proprietà dei software e l'interoperabilità dei dati, tutti fattori fondamentali per avere un'amministrazione trasparente. Penso che come comunità OS dovremmo impegnarci a non dare troppo risalto al fattore risparmio in quanto è un argomento in parte falso ed è un campo in cui in realtà i vendor commerciali possono farci concorrenza spietata (vedi licenze educational regalate).
Ma posso assicurare che alla fine i vendor che magari regalano il software alla scuole fanno meno sconti di quello che pensavo alle pa. Alcuni comuni in provincia ed almeno un ASL di To sono passati ad usare Openoffice su windows solo per problemi di bilancio, ed ovviamente si ritrovano gli impiegati che si lamentano perchè l'icona non è più la stessa
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Re: Il comune di Torino passa a Linux
Queste sono scelte legate unicamente al portafoglio, presto o tardi torneranno a Windows.